Orientarsi nella vita!

Quante volte ci sentiamo in balia degli eventi e sentiamo il bisogno di orientarci. Ma spesso non ci sono punti di riferimento e tutto è confuso.

Il punto di partenza è sempre il presente, in cui è necessario rispondere alle domande: “Chi sono oggi?”  “Cosa sto vivendo nella mia vita? Cosa mi piace? Cosa mi fa stare bene? E cosa non mi piace e mi mette a disagio?” Se non si trova nulla nel presente si va a pescare nel passato. 
Per rispondere con onestà a queste domande è necessario porre attenzione alle tante “voci” che ci circondano e distinguere le risposte che sono “solo nostre” e quelle di altri: familiari, amici, società, ambienti di lavoro…Si crea così uno spazio di libertà in cui possiamo dialogare con noi stessi. Per orientarsi è necessario essere a contatto con noi stessi, nella consapevolezza della reale situazione in cui ci troviamo. 

Solo così possiamo spostarci nel futuro e chiederci “Chi desidero essere?” “Come desidero trascorrere le mie giornate?”Queste domande comprendono i sentimenti, le emozioni che desideriamo provare nella vita futura, immaginandoci le nostre giornate e con quale stato d’animo desideriamo addormentarci alla sera. 
Scopriremo che la meta è la nostra realizzazione, è sentirci appagati e felici per essere ciò che siamo, nella libertà di esprimerci! 
La meta chiara crea una stella che direziona il nostro cammino di vita e ci orienta nelle numerose scelte che siamo chiamati nel nostro viaggio esistenziale, proprio come succedeva ai marinai di altre epoche, in mezzo al mare, senza tecnologia. 
Quando ho scoperto che orientamento deriva da oriente ovvero dal latino “oriens” cioè nascere, sorgere, ho ricordato la mia esperienza: quando mi sono sentita orientata, ho percepito l’energia della nascita ovvero della vita, l’energia dell’inizio di un nuovo giorno.
Ecco cosa produce l’orientamento. 

In questo periodo sto conducendo un progetto di orientamento per i ragazzi delle classi quarte al Liceo e Istituto Tecnico Curie-Vittorini (nella prima cintura di Torino). Nelle scuole spesso si pensa all’orientamento come un insieme di informazioni che i ragazzi devono ricevere per scegliere. Io, insieme a un gruppo di professionisti, crediamo che prima di ricevere le informazioni, si debba comprendere che cosa significa realizzarsi in quanto individuo fatto di attitudini, talenti, capacità e desideri. Proprio questo mix di conoscenza di sé consente di orientarsi nelle tante informazioni che si ricevono continuamente, non solo in percorsi dedicati.
I ragazzi che stanno partecipando al progetto, si stanno conoscendo e si stanno ponendo importanti domande per la vita. Grazie a Franca Garolini, Stefano Passarella, Lucia Cumino, Anna Galliano, Elisa Trovò, Maria Consiglio, staff capace di desiderare e portare innovazione nella scuola.